Parkinson, anche i più giovani iniziano a soffrirci | I sintomi da non sottovalutare mai

Vi sono dei sintomi molto comuni che possono celare l’insorgenza di questa terribile malattia neurodegenerativa

Il 26 novembre si è celebrata la Giornata nazionale Parkinson. In Italia sono circa 300mila le persone affette da malattia di Parkinson. La diagnosi della malattia, generalmente intorno ai 60 anni, non esclude che la patologia possa colpire anche persone più giovani. Ci sono alcuni sintomi che possono essere campanelli d’allarme per l’insorgenza della malattia. Non sottovalutateli!

Morbo di Parkinson - Crmag.it
Morbo di Parkinson – Crmag.it

Se consideriamo anche i caregivers, cioè coloro che si prendono cura dei malati, questo male coinvolge in Italia circa un milione di persone. In questi ultimi anni la fisioterapia sta acquisendo un ruolo molto importante per il paziente parkinsoniano. La novità, prima di tutto, è stata data dalle evidenze scientifiche emerse che hanno dimostrato come la fisioterapia, fin dagli stadi iniziali, possa partecipare assieme ai trattamenti farmacologici ad un rallentamento della progressione del Parkinson e migliorare quei sintomi poco responsivi alla terapia farmacologica, ad esempio i disturbi dell’equilibrio o il Freezing del cammino.

In questi ultimi anni si parla sempre più di terapie personalizzate. Adesso si può parlare di medicina di precisione perché gli approcci che si possono usare nei pazienti affetti da malattia di Parkinson sono molti e diversi e, soprattutto, perché i fisioterapisti hanno acquisito una grande conoscenza per quanto riguarda la valutazione del paziente e quelle che sono le nuove evidenze scientifiche.

Negli ultimi anni la fisioterapia ha fatto grandi passi avanti nello studio delle alterazioni del movimento di questi pazienti e delle modalità più efficaci per ridurle e facilitare l’apprendimento di movimenti corretti. il ruolo della ricerca è stato quello di poter verificare che quanto fatto tramite la riabilitazione porti non solo benefici motori, come il miglioramento del cammino o la diminuzione delle cadute, ma che questo riesca a generare cambiamenti neuroplastici, ovvero neuroplasticità a livello del sistema nervoso centrale

I sintomi da non sottovalutare

Come sappiamo, il Parkinson è una malattia neurodegenerativa, ad evoluzione lenta ma progressiva, che coinvolge, principalmente, alcune funzioni quali il controllo dei movimenti e dell’equilibrio. La malattia fa parte di un gruppo di patologie definite “Disordini del Movimento” e tra queste è la più frequente.

E’ un falso storico che colpisca solo gli anziani. Colpisce, purtroppo, anche i giovani. Per questo vi sono alcuni sintomi da non sottovalutare assolutamente. a malattia che nasce dal cranio porta a una riduzione dell’olfatto, quella che incomincia dall’intestino porta maggiormente a una stipsi e a una riduzione della pressione del sangue quando il paziente è in piedi e a un aumento della pressione del sangue quando il paziente è sdraiato.

Circa il 25-30% dei pazienti presenta una perdita dell’olfatto prima dell’esordio della malattia mentre questo deficit interessa il 50% dei pazienti con diagnosi. Da tenere d’occhio anche i disturbi del sonno.  Circa il 40% delle persone con RBD può sviluppare il Parkinson. Anche la necessità continua di urinare durante la notte può celare l’insorgenza della malattia. Ancora, da tenere sotto controllo i disturbi intestinali, quali, soprattutto, la stipsi.

Parkinson - Crmag.it
Parkinson – Crmag.it

Ma anche la difficoltà a deglutire può essere preoccupante. Da ultimi vi sono i disturbi più marcatamente neurologici, quali, per esempio, la difficoltà nella scrittura, movimenti ridotti (soprattutto per quanto concerne gli arti superiori), difficoltà nel pronunciare le parole e rigidità nell’espressione facciale. Ovviamente, non tutti questi sintomi possono celare l’insorgenza del Parkinson. Quindi, niente allarmismi. E, come sempre facciamo in questi casi, vi consigliamo di affidarvi a specialisti del settore.

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