Reddito di cittadinanza annullato: solo in un caso non lo perdi

Il reddito di cittadinanza è una delle misure più discusse dell’ultimo periodo, non amato da tutti gli italiani. Ecco quando può essere cancellato.

Ormai da mesi si parla con cadenza quotidiana del reddito di cittadinanza, oggetto di dibattito sin dall’inizio della campagna elettorale. Il centrodestra ha sin da subito mostrato le sue perplessità a riguardo, sottolineando come il provvedimento possa essere quasi un incentivo per chi lo percepisce a non cercare lavoro, ma anzi a continuare a trascorrere le proprie giornate sul lavoro. Si pensa infatti che sia giusto mantenerlo solo per quelle persone che non hanno la possibilità di lavorare.

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Addio reddito- Crmag.it

Il reddito di cittadinanza è una misura che divide

Gran parte dell’opposizione, invece, non ha nascosto la propria convinzione all’idea dell’eliminazione, o anche solo della revisione, del reddito di cittadinanza. A detta di molti esponenti, infatti, si rischia in questo modo di mettere in ginocchio molte famiglie, già stremate dall’aumento del costo della vita.

Su un aspetto, però, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni è stata chiara: tutti aspirerebbero a trovare il lavoro dei propri sogni, ma non sempre è possibile. In questi casi non ci si deve crogiolare in attesa di ricevere un’offerta migliore, ma accettare e nel frattempo provare a guardarsi attorno. Non è accettabile che chi ha un impiego stabile debba finanziare chi non è in grado di accontentarsi, almeno per il momento.

I controlli per chi lo percepisce ancora saranno comunque scrupolosi, in modo tale da scovare eventuali “furbetti”, che ricevono la cifra mensile pur non avendone del tutto diritto.

Toglierlo non è però così semplice

Chi teme di andare incontro a una restituzione del denaro ricevuto o a una cancellazione in toto del reddito di cittadinanza nei mesi a venire dovrebbe stare tranquillo. Questo non avviene, infatti, in modo così scontato.

Chi pensa che la cifra mensile percepita debba essere considerata come un diritto acquisito, al punto tale da rendere difficile eliminarlo del tutto si sbaglia. C’è però un’unica condizione che deve verificarsi per rendere legittima la decadenza del beneficio. E’ bene quindi conoscerla in modo tale da fare valere le proprie ragioni nel caso in cui si dovessero verificare problemi.

A spiegarlo ci ha pensato Giampiero Proia, avvocato patrocinante presso la Corte di Cassazione, oltre che professore di Diritto del Lavoro all’Università di Roma Tre. E’ del tutto “legittimo e costituzionale dal punto di vista del diritto interrompere a un certo punto la fruizione del reddito per alcune categorie di persone”. Questo può avvenire una volta trascorsi sette mesi, come precisato nella Legge di Bilancio 2023.

addio reddito di cittadinanza
Il eddito di cittadinanza presto sarà cancellato – Foto | Canva

Proia sottolinea però un ulteriore elemento che deve verificarsi affinché tutto sia regolare. E’ necessario che questo venga “sostituito da altre forme di lotta alla povertà”. Ed è proprio qui che sembrerebbe emergere il problema, visto che per ora il governo non ha pensato a niente di alternativo. La situazione potrebbe comunque essere risolta attraverso l’adozione di una serie di misure a sostegno delle famiglie, che potrebbero essere decise già nelle prossime settimane.

Nella manovra si è specificata la volontà di utilizzare le risorse risparmiate per un fondo che sarà istituito per combattere la povertà. E già questo potrebbe essere un passo importante per molti cittadini.

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