Assegno unico 2023, come compilare il nuovo Isee per aumentare il bonus

C’è tempo fino al prossimo 28 febbraio per aggiornare l’indicatore Isee ai fini della domanda per l’assegno unico 2023. Ecco le istruzioni per l’uso. 

Due sono le date che le famiglie italiane con uno o più figli dovrebbero segnare con un cerchio rosso in agenda in questo primo scorcio del 2023: il 28 febbraio e il 1° marzo. La prima scadenza indica il termine entro cui si può aggiornare l’indicatore Isee necessario ai fini della domanda per usufruire dell’assegno unico. La seconda corrisponde al giorno in cui lo stesso assegno unico cambia formula rispetto alle versioni precedenti.

Assegno unico Isee
Assegno unico famiglia (crmag.it)

In un tempo di crisi economico-politica e generale incertezza come quello che stiamo vivendo, agevolazioni, sconti e sussidi costituiscono una vera e propria boccata di ossigeno per le tante famiglie italiane che faticano ad arrivare alla fine del mese. Al governo guidato dalla premier Giorgia Meloni va dato atto di aver introdotto o prorogato molte sovvenzioni di questo tipo per contrastare il carovita. L’erogazione delle somme stanziate, tuttavia, è subordinata al rispetto di una serie di condizioni inderogabili, pena la perdita o la riduzione del beneficio stesso. Vediamole insieme.

Tutti i numeri dell’assegno unico 2023

Come accennato, l’assegno unico destinato a ogni famiglia con figli cambierà a partire dal 1° marzo prossimo. Se non si presenta l’Isee si avrà diritto al solo sussidio base di 50 euro. L’importo del contributo è infatti variabile e aumenta in base all’Isee. Proprio in questi giorni è partita la corsa ad aggiornarlo perché gli assegni di gennaio e febbraio 2023 saranno calcolati in base all’Isee 2022, mentre da marzo l’importo sarà determinato in base al nuovo Isee. Di qui l’importanza dell’aggiornamento dell’indicatore, fermo restando che in caso di presentazione dell’Isee entro il 30 giugno ai avrà diritto al conguaglio con tutti gli arretrati.

Modulistica per richiesta assegno
Modulo Isee per richiesta assegno (crmag.it)

La domanda, lo ricordiamo, va presentata solo da chi richiede il beneficio per la prima volta. Quanto agli aggiornamenti, possono essere effettuati con la procedura online sul sito dell’Inps. Di seguito il prospetto dei cambiamenti in arrivo per tutti:

  • Rivalutazione degli importi e delle soglie Isee;
  • A partire da febbraio, aumento del 50% dell’assegno unico per ciascun figlio di età inferiore a un anno, a prescindere dall’Isee, per i nuclei con quattro figli e per quelli con almeno tre figli per ciascun figlio di età compresa tra uno e tre anni, se l’Isee non supera i 40mila euro;
  • Forfait per le famiglie con quattro o più figli aumentato a 150 euro;
  • Maggiorazione del 50% per i figli nati nell’anno a prescindere dall’Isee;
  • Maggiorazione del 50% per famiglie con tre figli piccoli (di età compresa tra uno e tre anni) ma con Isee inferiore a 40mila euro.

Ai numeri non si sfugge: senza il nuovo Isee, chi ha un indice inferiore a 15.000 euro rischia di passare da un assegno di circa 195 euro a 50 euro, l’importo minimo. Da marzo a novembre dello scorso anno sono stati erogati assegni per un ammontare complessivo di 11,6 miliardi di euro. Gli importi medi mensili, invece, si sono attestati a 233 euro per richiedente e a 146 euro per figlio. Somme che in molti casi possono davvero fare la differenza.

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