Latte pappa e pannolini gratis | L’aiuto per le neomamme fa discutere

Un provvedimento che sta già scatenando polemiche feroci. L’aborto, da sempre, è un tema molto divisivo. E voi, cosa ne pensate?

Un fondo di 460 mila euro per le associazioni pro vita, che lo useranno per aiutare le donne in difficoltà economica che decidono di non abortire. Un provvedimento che sta già scatenando polemiche infuocate. Del resto, da anni, il tema dell’aborto è tra i più divisivi.

Gravidanza (foto web)
Gravidanza (foto web)

Attualmente in Italia la donna può richiedere l’interruzione volontaria di gravidanza entro i primi 90 giorni di gestazione per motivi di salute, economici, sociali o familiari. Dal 1978 questo intervento è regolamentato dalla Legge 194/78, che descrive con chiarezza le procedure da seguire in caso di richiesta di interruzione di gravidanza.

Obiettivo primario della legge è la tutela sociale della maternità e la prevenzione dell’aborto attraverso la rete dei consultori familiari, un obiettivo che si intende perseguire nell’ambito delle politiche di tutela della salute delle donne. Un’analisi del fenomeno “Interruzione volontaria di gravidanza” è contenuta nelle relazioni che il Ministro della Salute annualmente presenta al Parlamento.

Ma da più parti, soprattutto tra le forze politiche più conservatrici, si paventa la possibilità di rivedere la legge che, invece, per molti, rappresenta un caposaldo dei diritti delle donne. E, infatti, questi fondi in arrivo sono considerati da alcuni proprio come un incentivo a non abortire.

Il fondo “Vita nascente”

Parere favorevole a maggioranza, in quarta Commissione del consiglio regionale del Piemonte, alla bozza di delibera denominata Fondo vita nascente. “Un provvedimento che – ha spiegato dall’assessore alle Politiche sociali Maurizio Marrone – si propone di accentuare la collaborazione tra servizi sociali, sanità e Terzo settore e operare sempre più  in un’ottica di sviluppo delle reti locali per integrare i supporti e gli aiuti prestare aiuto alle donne in difficoltà”.

La bozza esplicita i criteri per l’accesso ai finanziamenti ‘per promuovere il valore sociale della maternità e sostenere le gestanti e le neomamme’. La delibera punta anche alla tutela della vita nascente da parte di organizzazioni e associazioni che operino nel settore della tutela materno infantile e iscritte negli elenchi approvati dalle Asl e degli enti gestori delle funzioni socio assistenziali competenti.

Il documento prevede che, dei 460 mila euro stanziati per il 2022, 400 mila vengano destinati a progetti presentati da enti del Terzo settore iscritti agli elenchi approvati dalle Asl. I restanti 60 mila andranno ai Comuni di Torino e di Novara e i Consorzi Cissaca di Alessandria e Csac di Cuneo per interventi assistenziali.

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Aborto (web source)

Il fondo Vita Nascente” servirà per contribuire alle spese di casa (dalle bollette, all’affitto, al mutuo) e per quelle legate alla cura del neonato (latte, pappe, abbigliamento, culla) fino a 18 mesi. Il denaro sarà elargito anche alle donne che decideranno di non riconoscere il bambino: saranno allora i consorzi assistenziali a farsi carico del mantenimento del neonato fino al momento dell’affido, mentre la donna verrà assistita per due mesi dopo il parto.

Ovviamente, tale provvedimento sta scatenando le polemiche. Ricordiamo, infatti, che il Piemonte è una regione retta dal centrodestra. Mentre si levano alte le proteste dell’ala progressista, tra cui Movimento 5 Stelle e Partito Democratico. E voi, cosa ne pensate?

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