Con il nuovo anno non si pensa che ad un altro bonus. I cittadini sperano sempre in aiuti economici: ecco il primo bonus di gennaio
Inizia un nuovo anno ma i problemi rimangono. Il 2022 va via ma non porta via l’instabilità e il disagio economico che ha causato.
L’inflazione ci ha resto tutti più fragili al punto da non riuscire più a vivere in modo sereno, anzi ha portato a forti difficoltà nell’arrivare a fine mese. Quello che maggiormente ha preoccupato la popolazione è sicuramente il caro vita causato dall’aumento inesorabile delle bollette.
Molto probabilmente con il prossimo anno ci sarà anche un aumento dei costi del gas, quindi la condizione di certo non migliorerà. La maggior parte dei cittadini non fa altro che sperare in aiuti da parte dello Stato o dall’INPS. Ricordiamo che nel 2022 ce ne sono stati parecchi e sono riusciti a risollevare un po’ l’economia.
Siccome l’inflazione diminuirà con l’inizio del 2023, i cittadini, ma soprattutto la fascia più povera della popolazione spera in nuovi incentivi e sussidi. Soprattutto da quando il Reddito di Cittadinanza ha subito restrizioni dal nuovo governo, si cerca di capire come andare avanti. Scopriamo il nuovo bonus che farà capolino nel 2023.
Nuovo bonus del 2023: non potranno accederci tutti
Così facendo si potrebbero ridurre gli imballaggi di plastica e quindi i rifiuti non riciclabili subiranno una riduzione. È stata una misura che è costata al governo circa 10 milioni di euro. Ad usufruirne saranno le imprese ma per riuscire dovranno presentare il modello F24. Questo dovrà essere compilato in ogni sua parte in modo telematico attraverso i servizi che sono resi disponibili dall’Agenzia delle Entrate.
Bonus raccolta differenziata: a chi è destinato
Questo incentivo rappresenterà il 36% delle spese sostenute che dovranno necessariamente essere documentate dalle aziende per comprare poi prodotti fatti con materiali provenienti dalla raccolta differenziata.
In realtà non si tratta di un vero bonus ma di un credito di imposta. Le imprese quindi che acquistano questi prodotti fatti appunto con la differenziata degli imballaggi biodegradabili, secondo la normativa UNI EN, usufruiranno nell’anno 2023 e 2024 un credito di imposta pari al 36% come detto poc’anzi. Rappresenta quindi un premio per le aziende che decidono di utilizzare questo materiale, quindi non dai cittadini che ne fanno richiesta.