Allerta farmacie, é corsa contro il tempo per trovare una soluzione: non si trovano questi medicinali

Ormai da tempo le farmacie sono prese quasi d’assalto da parte di chi corre subito al primo sintomo in cerca di un farmaco che possa risolvere il problema. Attenzione, però, se si cercano alcuni medicinali sarà quasi impossibile trovarli.

L’inverno è ormai arrivato e con esso, come da tradizione, anche l’influenza, che in questa stagione si sta rivelando particolarmente dura da debellare. Anche chi solitamente aveva un sistema immunitario particolarmente forte si sta ammalando e fatica a fare passare tosse e raffreddore.

Allerta farmacie- Crmag.it
Allerta farmacie- Crmag.it

Se la febbre non compare, il rischio concreto è quello di trascinare la malattia e di arrivare a sera stanchissimi, specialmente se si continua a lavorare. È per questo che molti corrono nelle farmacie più vicine in cerca di qualcosa che possa rivelarsi davvero efficace.

Le farmacie sono prese d’assalto da tanti italiani

Il periodo clou delle restrizioni per il Covid è ormai alle spalle, nonostante i più scrupolosi cerchino di andare a fare un tampone per capire se i sintomi para influenzali che avvertono siano legati a quello o a un virus stagionale. Questo è certamente uno dei motivi per cui nell’ultimo periodo è possibile ritrovarsi in diverse farmacie e doversi armare di pazienza per la coda che si può trovare.

Tanti, infatti, sono diventati quasi ipocondriaci e fanno il possibile per assumere medicinali che possano permettere di debellare il problema nell’arco di pochi giorni. Anche i più ligi, però, stanno riscontrando in prima persona come la tosse e il raffreddore non passino del tutto nemmeno dopo diverse settimane, al punto tale che in tanti faticano anche a prendere sonno la notte.

Ora c’è però un problema in più che sembra difficile da risolvere. Ci sono infatti alcuni farmaci che sembrano essere quasi spariti dal commercio, non tanto perché ritirati dal mercato per essere sostituiti da qualcosa di migliorativo, ma perché le scorte sembrano essere ormai esaurite.

Una situazione al momento inspiegabile

Ibuprofene e mucolitici, i medicinali che solitamente vengono consigliati dai dottori per chi ha l’influenza, sembrano essere quasi introvabili. Il problema, almeno per ora, non sembra riguardare tutto il nostro Paese, ma solo Treviso e dintorni, ma per le farmacie della zona è difficile riuscire a trovare una soluzione anche semplicemente rivolgendosi a strutture presenti in altre aree della Penisola.

Pensare che questo sia un problema emerso recentemente sarebbe però un errore. I primi segni sono emersi a ottobre, ma in quel periodo era comunque possibile riuscire a recuperare qualche flacone, che finiva comunque esaurito nell’arco di pche ore. Sottovalutare la situazione sarebbe però altrettanto sbagliato, soprattutto perché a mancare sono soprattutto quei prodotti che in genere vengono dati ai più piccoli, che hanno necessità di guarire in tempi brevi.

I blister delle pillole sono difficili da produrre – Foto | Canva

A lanciare l’allarme è la farmacista Daria Galmarini: “Ci mancano i prodotti stagionali, quali gli sciroppi mucolitici, i sedativi per la tosse, Nurofen sciroppo e quelli adatti ai bambini, oltre agli antinfiammatori a base di ibuprofene, anche se, a essere precisi, la lista sarebbe molto più lunga”. Le difficoltà non nascono però a causa di persone che hanno deciso di acquistare medicinali in grande quantità per poterli utilizzare se necessari a casa, ma dalla carenza di materie prime, cosa che non può che preoccupare anche nel medio-lungo periodo.

Le case farmaceutiche, infatti, faticano a racimolare alluminio, carta e plastiche che sono indispensabili per le confezioni di sciroppi, oltre che per i blister in pastiglia. Concludere la produzione è quindi piuttosto arduo. Le restrizioni attualmente in vigore in Cina, da cui arrivano alcuni materiali, influiscono certamente su tutto questo. A preoccupare, però, è anche la mancanza di tempistiche precise sulla risoluzione di questo disguido. Almeno per ora le farmacie stanno provando a fare rete e a scambiarsi quello che è rimasto nei loro magazzini, ma ora servono risposte in tempi piuttosto ristretti.

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