Compostaggio umano: la nuova frontiera “green” della sepoltura

Il compostaggio umano è l’alternativa “green” alla sepoltura o cremazione. Nonostante alcune polemiche, questo metodo si sta facendo strada in diversi paesi.

Il tema della tutela ambientale è sempre più discusso e sta andando ad influenzare diversi ambiti della società. Con il compostaggio umano, anche la morte può diventare più sostenibile: si tratta, infatti, di una sorta di sepoltura che rispetta la natura e si propone come valida alternativa dei metodi tradizionali.

Compostaggio umano (Pexels) 04.01.2023 crmag.it
Compostaggio umano, l’alternativa “green” alla sepoltura (Pexels)

L’idea innovativa è stata già approvata in diversi paesi, attirando alcune polemiche. Soprattutto per quanto riguarda il mondo cattolico: i vescovi locali hanno espresso la loro contrarietà affermando che i corpi dei defunti non dovrebbero essere ridotta a meri “rifiuti domestici”.

Cos’è il compostaggio umano

Dire addio ad una persona cara non è mai semplice. I funerali e le sepolture sono nati con l’obiettivo di accompagnare chi ci lascia e poterlo commemorare. Sono anche tante le persone che, per un motivo o per l’altro, optano per la cremazione – con la quale si evita la decomposizione del corpo. Il compostaggio umano è un metodo più recente, considerato maggiormente sostenibile rispetto alle alternative classiche.

Come funziona? Il corpo del defunto viene chiuso all’interno di un contenitore insieme ad erba medica e da foraggio e trucioli di legno. Il cadavere viene lasciato a decomporre per circa un mese. In questo modo, si ricava la terra che viene lasciata ai suoi parenti, i quali avranno la possibilità di utilizzarla per piantare alberi o fiori. Con il compostaggio umano vengono eliminate le emissioni di anidride carbonica ed il logoramento dei terreni.

La legalizzazione della procedura a New York

Il servizio ha un costo che si aggira intorno ai 7000 dollari, non discostandosi molto dal prezzo di una sepoltura o una cremazione. Recentemente New York lo ha autorizzato come metodo alternativo alla cremazione e all’inumazione diventando il sesto paese degli Stati Uniti a dare il via libera alla procedura che trasforma un cadavere in terra che può essere piantata dai suoi cari.

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(Pexels)

Ad approvare l’introduzione del servizio è stata Kathy Hochul alla fine dello scorso anno. La governatrice democratica ha firmato la misura confermando il provvedimento precedentemente ratificato dal Parlamento statale. Nel 2019 Washington è stato il primo paese ad approvare la procedura. A questo hanno fatto seguito Colorado, Oregon, Vermont e California. Mentre in Europa è legale in Svezia dal 2005.

La titolare della società Recompose (la prima ad aver fornito il servizio) ha definito il compostaggio umano un’alternativa “naturale, sicura, sostenibile”. La procedura, inoltre, è destinata ad apportare “significativi risparmi in termini di emissioni e di utilizzo di terreno”.

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