Riforma Fisco pronta tra febbraio e marzo: tutte le novità per pensionati e lavoratori dipendenti

E’ iniziato il conto alla rovescia per la tanto attesa riforma del Fisco: ecco le possibili novità messe in campo dal governo Meloni. 

Mancano ormai poche settimane a quella che è stata annunciata come una rivoluzione in campo fiscale. Tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo dovrebbe infatti vedere la luce il testo della riforma fiscale del governo Meloni al quale sta lavorando il viceministro all’Economia con delega al fisco Maurizio Leo.

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La premier Giorgia Meloni (CRMag.it)

Le anticipazioni parlano di una revisione delle aliquote e di una progressiva introduzione della flat tax al 15%, che potrebbe essere inglobata nelle aliquote Irpef. Il principio di fondo sarebbe quello dell’equità orizzontale: far pagare a tutti – dal lavoratore dipendente al pensionato – le stesse tasse. Ma entriamo nei dettagli delle proposte.

La riforma del Fisco dalla A alla Z

Secondo il viceministro Leo, la riforma fiscale sarà presentata al Consiglio dei ministri al più tardi a inizio primavera e si comporrà di quattro parti: la prima “riguarderà i principi generali”, la seconda la revisione delle imposte, la terza i procedimenti, dall’accertamento alla riscossione e al contenzioso, la quarta i Testi unici.

Come accennato, l’obiettivo principe dell’esecutivo Meloni per i prossimi 5 anni resta la flat tax: un’aliquota fiscale unica per tutti, sia per autonomi, che già ne beneficiano, sia per i lavoratori dipendenti, fino a un limite di reddito di 85mila euro. L’ipotesi del governo è quella di raggiungerla per step: la flat tax al 15%, per esempio, potrebbe essere inglobata nelle aliquote Irpef, come primo scaglione per tutti i redditi.

Il principio ispiratore del governo è quello dell’equità orizzontale: tassare in eguale misura tutti i redditi, che provengano da lavoro dipendente o da pensione. Il viceministro Leo ha accennato a un “addolcimento” delle aliquote, riducendole a tre: 23%, 27% e 43%. Resta però da capire dove saranno individuate le coperture.

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Agenzia delle Entrate (CRMag.it)

Un altro caposaldo è l’introduzione del quoziente familiare: un sistema di tassazione dei cittadini che tiene conto del carico familiare e dei figli. Come alcuni hanno fatto notare, il sistema penalizza le persone con una famiglia, in quanto devono sostenere oneri che i single non hanno. Ma secondo Alessandro Santoro, docente di Scienza delle Finanze, il sistema allo studio del governo presenta degli svantaggi: e premia soprattutto i ricchi con redditi alti, disincentivando il lavoro femminile.

C’è poi tutto il capitolo delle agevolazioni e detrazioni. Il governo sembra pronto a rinunciare alla no tax area e ad armonizzare il sistema di detrazioni, agevolazioni ed esenzioni fiscali da indicare in Dichiarazione dei redditi. Attualmente i redditi tra i 120 e i 240 mila euro sono progressivamente esclusi dalle agevolazioni (tranne quelle sanitarie e per le ristrutturazioni edilizie): l’idea è quella di concedere riduzioni e sconti ad altre fasce reddituali.

Ultime, ma non meno importanti, le misure attese sul fronte Ires e Irap, con quest’ultima che dovrebbe essere cancellata. Quanto all’Iva, si intende razionalizzare l’attuale struttura, con particolare riferimento al regime agevolato del 4%, del 5% e del 10%. Sarà interessante capire come.

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