Un’iniezione di botox potrebbe alterare il funzionamento corretto di alcune aree del cervello: lo dimostra uno studio pubblicato su Scientific Reports
Le iniezioni di botox sono infiltrazioni di tossina botulinica (sì, la stessa che provoca intossicazioni alimentari nelle conserve fatte male) allo scopo di ridurre ed attenuare le rughe di espressione del volto. Chi ricorre a questa pratica desidera ottenere un aspetto disteso e rilassato, cancellando temporaneamente gli effetti del tempo: il botox può agire infatti sulle cosiddette zampe di gallina ai lati della zona oculare, sulle rughe verticali che si formano tra le sopracciglia e sulle rughe frontali che si osservano quando si aggrotta la fronte.
Le rughe d’espressione si formano a causa della ripetuta contrazione dei muscoli facciali, utilizzati quotidianamente, soprattutto per manifestare emozioni attraverso il volto. Il botulino agisce direttamente sui muscoli responsabili, permettendo di ringiovanire l’aspetto del volto e distendere i tessuti.
Il botox può farti diventare sociopatica? Forse sì, secondo un nuovo studio
Le iniezioni di botox sono diventate ormai un’operazione di routine, eseguibile in ambulatorio senza particolari precauzioni, e il costo di un trattamento si è abbassato notevolmente nel corso degli anni. Inoltre, gli effetti non sono permanenti ma tendono a scomparire nell’arco di 4 o 6 mesi. Ovviamente, per mantenere l’effetto, bisogna continuamente fare dei ritocchi.
I rischi legati alle iniezioni di botulino sono trascurabili e gli effetti collaterali sempre reversibili, ma un nuovo studio pubblicato su Scientific Reports ha cambiato le carte in tavola: il botox può avere degli effetti sul funzionamento del cervello, modificando il modo in cui la mente elabora ed interpreta le emozioni.
I ricercatori sanno che il botox agisce a livello muscolare, in qualche modo atrofizzando i muscoli responsabili della corrugazione, e hanno iniziato a chiedersi se questo potesse intralciare il meccanismo di feedback facciale.
Di che si tratta? L’ipotesi prevede che quando vediamo un’emozione ritratta sul volto di qualcun altro, arrabbiata o felice che sia, tendiamo inconsciamente a riprodurla sul nostro volto contraendo i muscoli. Questo meccanismo di imitazione inconscia è fondamentale per la nostra capacità di interpretare le emozioni altrui: l’imitazione attraverso i muscoli facciali aiuta il cervello a decodificare le emozioni.
Il botox agisce su due aree del cervello coinvolte nell’elaborazione delle emozioni
I ricercatori hanno deciso dunque di analizzare un gruppo di 10 partecipanti donne di età compresa tra i 33 e i 40 anni. Le hanno sottoposte ad iniezioni di botox per indurre in modo temporaneo la paralisi del muscolo gabellare, quello utilizzato quando corrughiamo la fronte. Hanno poi misurato l’attività cerebrale delle donne mentre venivano mostrate loro delle immagini di volti che manifestavano diverse emozioni.
Com’è andata? Le donne saranno state in grado di interpretare le emozioni altrui, anche avendo i muscoli della fronte paralizzati? Il macchinario utilizzato per le misurazioni ha rilevato dei cambiamenti nell’attività di ben due aree cerebrali coinvolte nell’elaborazione delle emozioni.
Risultavano alterate infatti le attività sia dell’amigdala, il centro del cervello che attribuisce significato emotivo alle informazioni provenienti dal mondo esterno, sia della circonvoluzione fusiforme, l’area coinvolta nel riconoscimento di oggetti e facce.
Tutto ciò è accaduto perché il botulino ha paralizzato i movimenti muscolari facciali, impedendo alle donne di corrugare la fronte e quindi imitare le emozioni altrui, una fase fondamentale nel meccanismo di elaborazione delle emozioni da parte del cervello.