Addio in Italia per questo supermercato, centinaia di posti di lavoro a rischio: è la fine per loro

Un nome storico e di prim’ordine della grande distribuzione ha annunciato una drastica decisione: 54 supermercati in gioco e 800 lavoratori a rischio.  

Nessuno se lo aspettava in un momento come questo. Nonostante l’inflazione galoppante e i rincari esponenziali, specie per certe tipologie di prodotto, quello dei supermercati è ancora un settore che “tira” e macina profitti. Del resto, mangiare e bere è qualcosa di cui è impossibile fare a meno. Tant’è. Uno dei principali marchi nazionali della grande distribuzione dice addio a 54 negozi in una delle piazze più importanti d’Italia e mette alla porta ben 800 lavoratori. Ecco tutti i dettagli.

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I 54 supermercati Coop della Capitale passeranno al marchio Tigre. (Pixabay – CrMag.it)

La notizia è stata data nelle scorse ore e, data la rilevanza, ha suscitato un certo clamore. Il marchio Coop ha deciso di lasciare la Capitale: i 54 supermercati della rete passeranno al marchio Tigre, di proprietà del Gruppo Magazzini Gabrielli, di Ascoli Piceno, nelle Marche. Il 22 marzo scorso la società Distribuzione Roma di Guidonia ha comunicato ai sindacati la cessione di tutti i negozi in suo possesso al gruppo marchigiano, che così consolida la sua presenza nel Lazio arrivando a quota 100 esercizi.

Perché il grande supermercato chiude i battenti

Il passaggio ufficiale di consegne dovrebbe essere formalizzato intorno a metà aprile, dunque tra pochi giorni. Ma ovviamente non mancano riserve e preoccupazioni, visti i numeri in ballo. “È molto forte il timore per il futuro delle 800 lavoratrici e lavoratori coinvolti nella cessione dei negozi a marchio Coop a Roma – ha sottolineato il sindacato Uiltucs in una nota – i 54 supermercati della cooperativa, infatti, diventeranno Tigre, brand di proprietà del gruppo Magazzini Gabrielli di Ascoli Piceno”.

Supermercato
Addio a questo supermercato: persi centinai di posti di lavoro – CrMag.it

Oggi intanto si è tenuto il primo incontro tra la nuova cessionaria e i sindacati del terziario, in testa la Uiltucs Roma e del Lazio. “Siamo molto preoccupati – ha spiegato la segretaria regionale Roberta Valenti – perché questi lavoratori passano da una cooperativa a base sociale a un gruppo privato che poi cede a degli imprenditori: un doppio salto mortale in cui la continuità occupazionale, pur promessa, rischia di essere subordinata all’accettazione di condizioni meno garantite“. Per il momento i sindacati hanno ricevuto da Distribuzione Roma – che è una consociata di Coop Tirreno – solo un documento che conferma l’avvio della procedura di cessione dei punti vendita, ma non c’è ancora un piano aziendale specifico sul futuro finanziario dei supermercati. E com’è facile immaginare sono tante le famiglie che si sentono appese a un filo.

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