Mangiare sano non conviene, se inizi potresti pentirtene in fretta: ecco il perché

Un nuovo studio sui consumi alimentari rivela un dato per certi versi sconvolgente: cosa succede se mangiamo solo cibo “sano”.  

La filosofia del mangiare sano prende sempre più piede, tra i sempre più numerosi blog, siti e pagine social di ricette, onnipresenti programmi televisivi di cucina, campagne istituzionali che battono sul tasto dell’alimentazione genuina e di qualità. Qualcuno però ha preso carta e penna per fare un po’ di calcoli: il risultato è a dir poco spiazzante.

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Dalla Gran Bretagna arriva un nuovo studio sui consumi alimentari e sui costi del mangiar sano – 17.3.23 AnsaFoto (CrMag.it)

Arriva dalla Gran Bretagna un nuovo studio sui consumi alimentari che mostra come mille chilocalorie di cibo “sano” costano 8,47 euro contro i 2,85 euro del cibo non salutare (per non dire di peggio). In altre parole, nutrirsi con alimenti di qualità costa il triplo di una dieta più scadente. E va da sé che non tutti, anche volendolo, possono permetterselo.

Chi può mangiare sano e chi no

Lo studio britannico sui consumi alimentari mostra che i cibi nutrizionalmente sani sono molto più costosi di quelli di minore qualità, e con il tempo la differenza di prezzo non fa che aumentare. Gli autori hanno preso in considerazione 94 prodotti alimentari, analizzando le variazioni di prezzo e valutandone la salubrità con le tabelle nutrizionali della UK Food Standards Agency. Fra gli alimenti più sani, per esempio, sono stati considerati latte, yogurt, verdure, pesce, carne di manzo magra, hamburger di soia, mentre sull’altro versante troviamo pancetta, hamburger di manzo, bevande zuccherate, ciambelle, gelati e dolciumi vari.

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Nutrirsi con alimenti di qualità costa il triplo di una dieta più scadente – AnsaFoto (CrMag.it)

Dati alla mano, dal 2002 al 2012 la forbice è cresciuta costantemente in valore assoluto. Morale della favola: una dieta corretta è sempre più un privilegio per pochi eletti. Fatte le debite proporzioni, il discorso vale anche per il resto d’Europa. Con tutte le conseguenze in termini di disuguaglianze sociali e sanitarie che è facile immaginare. La Fao ha svolto un’approfondita analisi al riguardo, con tanto di indicatori globali sui prezzi alimentari Paese per Paese, da cui si evince che l’America Latina e i Caraibi hanno i costi più alti per una dieta sana. Per mangiare correttamente bisogna spendere 3,89 dollari a persona al giorno in America Latina, 3,19 dollari in Europa e del Nord America.

Per la cronaca, la Food Standards Agency del Regno Unito ha introdotto il controverso sistema di etichettatura “a semaforo” degli alimenti con bollino verde, giallo o rosso contro cui l’Ue ha da poco avviato una procedura di infrazione, in quanto altererebbe la concorrenza fornendo un’informazione nutrizionale incompleta e facilmente manipolabile. A farne le spese è ancora una volta la popolazione.

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