Si chiama dieta Planterranea ed è l’alimentazione che ci salverà da ictus e infarto ed altre gravi patologie. La ricerca tutta italiana sullo stile di vita a tavola, rivoluzionerà il modo di mangiare di tutto il mondo.
E’ stata definita l’alimentazione salva – salute che può essere praticata da chiunque in tutto il pianeta. Questo equilibrio a tavola serve per prevenire molte delle più gravi patologie croniche tra le quali, oltre ai tumori e il diabete, anche le più diffuse malattie cardiovascolari come l’ictus e l’infarto.
La Dieta Planterranea salverà la popolazione globale
La scoperta è stata fatta da un gruppo di ricercatori italiani dell’Università Federico II di Napoli i quali hanno pubblicato un loro articolo nella prestigiosissima rivista scientifica Nature. E’ stata definita la dieta Planterranea il cui nome indica la distribuzione in tutto il pianeta e la sua validità in ogni angolo del mondo.
Si tratta ovviamente di uno stile di vita sano con un occhio puntato alla sostenibilità ambientale, ma viene basata sulla dieta mediterranea adattata a livello locale e soprattutto alle diverse etnie e abitudini culinarie. Ecco come i ricercatori coordinati dalla Dottoressa Anna Maria Colavo, ordinario di Endocrinologia, hanno stabilito tante piramidi alimentari adatte ad ogni singolo paese del pianeta.
Si parla quindi di introdurre ad esempio le noci pecan del Canada, la papaya e l’avocado dell’America latina, il sesamo e la soia dell’Asia e la manioca dell’Africa centrale. Tutto è partito da considerare l’obesità come la principale causa di molte malattie metaboliche che portano ad insufficienze cardiovascolari e predispongono l’organismo a rischio di patologie gravissime.
L’idea di riadattare la dieta mediterranea a tutto il mondo
I ricercatori dell’Università partenopea hanno considerato che la dieta mediterranea riduca del 30% il rischio di ictus e infarto, il 50% la probabilità di tumore e del 30% il pericolo di diabete. Ovviamente l’alimentazione diffusa perlopiù in Italia, si basa sulla presenza di olio d’oliva, legumi, cereali integrali, frutta, pesce e carne.
Non in tutto il mondo sono reperibili le stesse materie prime, ma la scoperta risiede proprio nel fatto di poter sostituire ogni ingrediente con prodotti locali egualmente salutari e dallo stesso contenuto nutrizionale di quelli contenuti nella dieta mediterranea.
Si parla quindi di diffusione di alghe e wakame nei paesi orientali come fonte di proteine e vitamine o di olio di canola e noci pecan in Canada per l’apporto di acidi grassi e polifenoli. Ovviamente ogni paese ha la sua abitudine che può essere adattata alle caratteristiche nutritive necessarie all’organismo per mantenerci in salute e preservarci dalle più gravi patologie diffuse.