Confermato il Bonus Renzi: vediamo quali sono i requisiti per poterlo ottenere

Il Governo ha confermato il Bonus Renzi, al quale sarà possibile continuare ad accedere nel 2023. Ecco chi potrà usufruire dell’agevolazione.

Con l’inizio del 2023, il Governo Meloni ha confermato alcune delle agevolazioni che in questi anni sono state d’aiuto per molti lavoratori e famiglie. Tra queste, anche il Bonus Renzi è stato nuovamente approvato, dopo aver subito alcune modifiche. Infatti, negli anni, è stato sostituito dal cosiddetto trattamento integrativo, che può arrivare fino a 120 euro al mese.

Bonus Renzi (crmag.it) 13.01.2023
Bonus Renzi 2023: quali sono i requisiti per riceverlo (crmag.it)

Il tradizionale bonus di 80 euro, quindi, non è più previsto da tempo. La domanda per ottenere l’agevolazione può essere presentata dai lavoratori dipendenti, sia che pubblici che privati. Ma sono comprese anche altre categorie (tra cui i soci lavoratori delle cooperative o chi si trova in cassa integrazione), con alcune limitazioni per quanto riguarda il reddito dei richiedenti. Ecco quali sono i requisiti necessari.

Bonus Renzi, chi può usufruirne

Il Bonus Renzi è stato introdotto per la prima volta nel 2014, come un credito di imposta dal valore di 80 euro inizialmente valido solamente per quell’anno ma confermato anche in quelli successivi. Nel 2020 l’agevolazione è stata sostituita dal trattamento integrativo. Le modalità non sono poi così diverse: si tratta di una somma che viene elargita ogni mese ai lavoratori dipendenti (e ad altre categorie).

Nello stesso anno, è stato previsto un aumento del bonus che è salito ad un massimo di 120 euro mensili e può raggiungere i 1200 euro annui. La somma è determinata dal reddito del richiedente ed è necessario rispettare alcuni requisiti per poter accedere all’agevolazione.

Abbiamo già detto che il trattamento integrativo è rivolto ai lavoratori dipendenti ma che sono comprese anche altre categorie. Possono presentare richiesta anche i soci lavoratori delle cooperative, i lavoratori in cassa integrazione, i dipendenti che sono stati assunti con contratto Co.Co.Co e chi si occupa di lavori socialmente utili.

Ma anche i lavoratori atipici, i revisori di società, gli addetti della PA e gli amministratori comunali. Anche borsisti, stagisti e individui impegnati in attività di formazione possono richiedere il bonus. Infine, sono compresi anche i disoccupati che percepiscono l’indennità mensile Naspi.

Come ottenere l’agevolazione

Per quanto riguarda le modalità di distribuzione del trattamento integrativo, queste cambiano in base al reddito del richiedente. I redditi fino a 15 mila euro anni percepiscono un massimo di 1200 euro all’anno di bonus. Mentre coloro che hanno un reddito superiore ai 15 mila euro (fino a 28 mila) possono usufruire del bonus solamente nei casi in cui la cifra delle detrazioni fiscali percepite va oltre l’Irpef lorda dovuta.

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Gli interessati hanno la possibilità di procedere con un calcolo che vada a simulare il loro reddito annuale, così da farsi un’idea di quale sarà la somma del trattamento integrativo. Quest’ultima verrà poi aggiunta in busta paga, una volta presentata la richiesta, e ad occuparsene sarà quindi il datore di lavoro. In alternativa, il dipendente potrà ricevere la cifra con la dichiarazione dei redditi, presentando richiesta di un rimborso all’Agenzia delle Entrate.

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