Secondo nuove ricerche scientifiche, la condizione del “pene invernale” non è isolata e si tratterebbe di una situazione comune con ripercussioni notevoli per il corpo
Estate e inverno possono determinare variazioni nel flusso sanguigno e quindi avere una diretta correlazione con la situazione degli organi genitali maschili.
Se in estate è noto un afflusso maggiore che porta una maggiore dimensione, in inverno si verifica l’esatto opposto. A causa delle temperature rigide, il pene tende a perdere dimensioni: si tratta di una risposta fisiologica e non di una malattia, ma vediamo esattamente come affrontarla.
Durante l’inverno, in generale, la temperatura del corpo fatica a mantenersi stabile, soprattutto quando ci sono temperature molto rigide: questo vuol dire che per facilitare il suo circolo, l’afflusso di sangue alle zone ritenute periferiche, viene ridotto. Mani, piedi e anche il pene quindi diventano più freddi con una compromissione non solo estetica, ma anche in termini di dimensioni.
Si tratta comunque di un fattore temporaneo e non vi è alcuna ripercussione fisiologica né tanto meno danni permanenti. Tutti i dettagli su questa condizione diffusa ma poco esplorata sono stati riportati dagli scienziati dell’Università di Leeds e del Queen Elizabeth Hospital di Birmingham, con un team guidato da Oliver Kayes e Richard Viney. Con temperature effettivamente rigide quello che hanno notato accadere è un verificarsi del restringimento dei corpi cavernosi, fenomeno che dà vita al cosiddetto “pene invernale”. Il restringimento dei vasi in cui circola il sangue è perfettamente normale e serve per evitare la dispersione di calore.
Questo processo, noto come vasocostrizione, è quello che normalmente fa diventare il naso freddo o fa sentire molto freddo alle mani. “Quando la colonnina di mercurio precipita – ha spiegato Viney, urologo del Queen Elizabeth Hospital di Birmingham – il corpo tenta di preservare la propria temperatura interna e proteggere gli organi interni. Lo fa restringendo intenzionalmente i vasi che forniscono sangue alla pelle, per impedire al sangue più freddo di rifluire nel corpo, dove potrebbe causare l’abbassamento della temperatura intorno agli organi vitali“.
Perché le dimensioni si riducono? Come ha spiegato lo studioso, con la vasocostrizione dei tessuti, la pelle si restringe e quindi anche pene e testicoli sono soggetti allo stesso processo. Si parla di una riduzione fino al 50%, quindi non c’è da preoccuparsi per variazioni anche significative. Solo in coloro che hanno problemi cardiovascolari questo potrebbe tramutarsi in un problema di virilità per un trauma, un’infezione o altre problematiche.
Nel restante dei casi la dimensione ridotta non mina il funzionamento dell’organo stesso. Per evitare problemi, spiegano gli esperti, è utile coprirsi bene (esistono prodotti perfetti per le basse temperature anche di tipo intimo), restare attivi fisicamente e non limitarsi ad avere rapporti per paura di ripercussioni sui genitali. Tutto tornerà alla normalità una volta ristabilita la temperatura e non ci sono problemi per la salute. Scopri anche qual è il segreto per vivere bene e a lungo.