Allarme in tutta Italia: rischiamo di rimanere senza il bene più prezioso

Nelle ultime ore, le associazioni di settore hanno lanciato un allarme che sconvolge tutta l’Italia. Ne stiamo rimanendo senza

L’Italia è il paese del buon cibo, della buona musica e della storia dell’arte. Chi viene in vacanza nel nostro paese cerca principalmente queste cose, a cui noi ormai siamo abituati ma che non dovremmo mai dare per scontate: viviamo accerchiati dalla bellezza.

Italia, rimaniamo senza quel bene
Italia, è allarme: ne stiamo rimanendo senza (crmag.it)

Le nostre città sono colme d’arte: senza arrivare a Roma, la città eterna, si pensi alle piazze di tutt’Italia, ai musei e alle collezioni private. Oltre a tutto ciò, poi, l’Italia si distingue anche per un panorama ambientale unico e raro: se da una parte abbiamo le distese marine e le spiagge incontaminate, dall’altra Alpi e Appennini ci fanno svettare su cime altissime. Nelle ultime ore, però, le associazioni ambientaliste hanno lanciato un allarme che fa davvero paura: il nostro paese sta vivendo una crisi idrica importante.

Stiamo rimanendo senza acqua

A lanciare l’allarme è Legambiente, che cita i dati raccolti da Clima Research Foundation e chiede quindi al governo di pensare ad una strategia nazionale che intervenga il prima possibile sulla questione. Il bacino del Po vede una diminuzione di acqua del 61%, mentre sulle Alpi si attesta un -53% di caduta della neve.

Italia, rimaniamo senza quel bene
Italia, è allarme siccità (crmag.it)

Laghi e fiumi sono in uno stato di severità idrica media e tutto ciò fa preoccupare soprattutto perchè siamo ancora in inverno. “Bisogna da subito ridurre i prelievi nei diversi settori e per i diversi usi prima di raggiungere il punto di non ritorno” ha spiegato Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente. La proposta dell’associazione si articola in otto punti, con interventi a breve, medio e lungo termine.

Secondo il direttore di Legambiente, nei prossimi mesi la richiesta di acqua per uso agricolo aumenterà ed andrà quindi ad aggiungersi agli attuali usi civili ed industriali. Il fabbisogno idrico nazionale sarà quindi insostenibile rispetto alla disponibilità reale. Secondo l’associazione ambientalista, si potrebbe prevedere l’obbligo del recupero delle acque piovane con sistemi di risparmio idrico. Inoltre, in agricoltura propongono interventi strutturali per la creazione di laghetti e piccoli bacini che riducano le perdite di rete.

Fondamentale è poi la riconversione del comparto agricolo verso colture che richiedono meno acqua e metodi di irrigazione più efficienti. Secondo Legambiente, anche nell’industria e non solo nell’agricoltura si dovrebbero favorire metodologie atte a ridurre gli scarichi inquinanti e gli sprechi, introducendo misure di defiscalizzazione in tema idrico.

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