Vuoi imparare più velocemente? Lo strano trucco di lettura di Bill Gates può davvero essere d’aiuto

La neuroscienza spiega perché il metodo di apprendimento usato da Bill Gates è così efficace. Possiamo anche usarlo anche noi quando dobbiamo affrontare una questione complessa.

Se Bill Gates è Bill Gates, uno degli uomini più ricchi, intelligenti e potenti del pianeta, non è certo per una banale casualità. Una mente così brillante è frutto senz’altro di un dono di natura, ma anche di tanta applicazione, esercizio, studio, insomma fatica. Con un metodo geniale messo a punto dallo stesso magnate e filantropo. Scopriamolo insieme.

Bill Gates - CrMag.it / AnsaFoto
Bill Gates – CrMag.it / AnsaFoto

Quando Bill Gates vuole conoscere qualcosa e ricordarlo bene, legge molto, non solo sul tema di immediato interesse, ma anche su argomenti correlati. Ad esempio, come ha spiegato lui stesso in una video intervista, per conoscere la scienza, è utile leggere la storia dei singoli scienziati e delle loro intuizioni. “Quindi, hai la sequenza temporale o la mappa… i rami della scienza”, ipse dixit. “Se hai una struttura ampia, allora hai un posto dove mettere tutto.” E “se leggi abbastanza, c’è una somiglianza tra le cose che rende tutto più facile“. Ma se dobbiamo imparare qualcosa di completamente nuovo, per cui non c’è una struttura o uno schema nella nostra mente, è tutto molto, molto più difficile.

Una marcia in più con il geniale escamotage di Bill Gates

La ricerca sul cervello suggerisce che Bill Gates ha ragione: la ricerca di strutture o schemi in cui le informazioni possono adattarsi può aiutarci a imparare più facilmente. I ricercatori dell’Università della Pennsylvania impegnati nel campo della fisica, delle neuroscienze e della bioingegneria si sono uniti per condurre un affascinante esperimento su 360 volontari. I soggetti hanno osservato file di 5 quadrati grigi, uno o due dei quali diventavano rossi. Quando ciò è accaduto, ai partecipanti è stato detto di premere immediatamente i tasti corrispondenti sulla tastiera davanti a loro. Gli scienziati hanno monitorato quanto tempo è passato da quando i quadratini sono diventati rossi a quando il soggetto ha premuto i tasti.

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Il metodo di Bill Gates dà ottimi risultati quando si deve affrontare un argomento complesso – AnsaFoto (CrMag.it)

Quello che i partecipanti non sapevano è che i tasti che diventavano rossi non lo facevano in un ordine casuale. Stavano seguendo uno dei due schemi, uno schema “modulare” e uno “reticolare”. I ricercatori hanno ipotizzato che i soggetti sarebbero stati in grado di premere i tasti più rapidamente se il loro cervello avesse riconosciuto lo schema, e quindi sarebbero stati in grado di prevedere quali quadrati sarebbero diventati rossi in seguito. E infatti, osservando i quadrati nello schema modulare più facilmente riconoscibile, i soggetti sono stati in grado di anticipare quali quadrati sarebbero diventati rossi e premere i tasti corrispondenti molto più rapidamente, anche se hanno anche commesso degli errori.

Analizzando le loro risposte, i ricercatori hanno concluso che cerchiamo istintivamente modelli e somiglianze nei dati che assorbiamo. Oppure, come direbbe Gates, che cerchiamo cose che siano come altre cose. I nostri cervelli sono cablati per trovare schemi ovunque possibile e per dare la priorità a vedere quei grandi schemi piuttosto che ai singoli dettagli. Questo è utile per imparare più rapidamente e riconoscere i modelli più velocemente, un’abilità potenzialmente salvavita! Altrettanto importante, i ricercatori affermano che ciò consente di conservare l’energia mentale , una delle nostre risorse più preziose.

Se vogliamo saperne di più su un dato argomento, lanciamo un’ampia rete quando decidiamo cosa leggere o studiare. Consentiamo al nostro cervello di fare ciò che i cervelli umani fanno meglio – riconoscere schemi e strutture – osservando il quadro generale e non preoccupandoci troppo se strada facendo commettiamo qualche errore. Curiosamente, i ricercatori hanno anche scoperto che alcuni di coloro che sono più bravi a riconoscere i grandi schemi possono anche essere meno accurati nei dettagli, e viceversa. Una squadra capace di coniugare entrambe le abilità potrebbe essere particolarmente efficace.

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